Percorso abbastanza semplice e senza particolari difficoltà tecniche, che si svolge in buona parte su strada asfaltata e consente di attraversare la Giara, ambiente unico in tutto il Mediterraneo, sulle due ruote.
Percorso abbastanza semplice e senza particolari difficoltà tecniche, che si svolge in buona parte su strada asfaltata e consente di attraversare la Giara, ambiente unico in tutto il Mediterraneo, sulle due ruote.
Da Nuragus, punto di partenza dell’Anello della Giara, si imbocca la pista ciclabile, localizzata su un tratto della ex ferrovia Villacidro-Isili, che si percorre attraverso campi coltivati fino al bivio che incrocia l’ITID01 (Anello dell’Argilla), presso la chiesa campestre di Sant’Elia. I festeggiamenti in onore del Santo, si celebrano il 5-6-7 luglio, sono sicuramente un importante appuntamento per la comunità locale ma anche un ottima occasionane per scoprire le tradizioni del centro Sardegna.
Proseguendo il percorso ci si inoltra nell’ombreggiata località denominata Canali in direzione Gesturi, percorrendo una strada asfaltata parallela per un lungo tratto al Rio Mannu. Segue il costone sotto Gesturi con “Sa stiddiadroxia”
Si passa per la chiesa campestre della Madonna d’Itria, e da qui la strada sale incontrando prima l’abitato di Gesturi ed infine il pianoro della Giara, a circa 570 m s.l.m., con una ascesa continua ma appagante dal punto di vista paesaggistico: si vedono il monte Simudis (Isili), le distese coltivate della Trexenta e in lontananza le cime del Gennargentu.
Prima della salita è possibile fare una visita al Museo del Giara in modo da avere tutte le informazioni per una visita completa all’altopiano.
Il parco della Giara merita l’impegno speso nella salita, la si attraversa seguendo la direttrice SE-NO: la percorribilità è garantita durante tutto l’anno, l’assenza di dislivelli rende il percorso in questo tratto assolutamente godibile tra sugherete e avvistamento dei cavallini selvatici.
Si arriva in territorio di Genoni, e si inizia la discesa che porta all’abitato. Alla fine della discesa è possibile rinfrescarsi alla fontana di Francischina per poi riprendere verso il paese. A Genoni è possibile effettuare una sosta al museo P.AR.C., scoprire i fossili, la geologia e approfondire l’archeologia del territorio. Da qui, lungo la strada comunale che passa presso Cuccuru Corongiu, che ospita antichissime pitture rupestri, si ritorna a Nuragus a chiusura dell’anello.